sabato 28 giugno 2008

Anello di riso con erbe aromatiche e gamberi


Oggi, per la prima (e forse ultima) volta, lo Spilucchino ha il piacere di proporvi un piatto a base di pesce (crostacei).
E un motivo c'è. La ricetta, infatti, è della mamma (o meglio, di una delle sue più care amiche) che così ha voluto accogliere il mio rientro a Mantova.
Con le temperature di questi giorni devo dire che è stato davvero un piatto che ci siamo gustati a dovere e che quindi ho pensato di proporre anche a voi...
Eh, sì! La mamma è sempre la mamma!


Anello di riso con erbe aromatiche e gamberi

riso
gamberi
il succo di un limone
olio
sale
erbe aromatiche: 3/4 di basilico e 1/4 prezzemolo
pomodorini

Lessare il riso al dente e fermarne la cottura sotto acqua fredda corrente. Condirlo con un'emulsione di olio, metà succo di limone e un po' di sale.
A parte frullare le erbe con un po' di sale grosso, il restante limone e un filo d'olio. Condire bene il riso con le erbe e versarlo in uno stampo leggermente unto. Pressarlo bene e metterlo a riposo in frigo (anche un giorno).
Nel frattempo, lessare i gamberi, sgusciarli e condirli con olio e sale. Condire anche i pomodorini e comporre il piatto.
Da mangiare freddo.

giovedì 26 giugno 2008

Club sale e pepe: Terrina con bocconcini di luganega e noci


Ecco. Adesso sto per fingere di proporvi una ricetta tratta da Sale e pepe di novembre 2007. Io avrei voluto...ma non c'è stato niente da fare. Più andavo avanti con la ricetta e più la stravolgevo...
Direi che alla fine della ricetta originaria è rimasta solo l'idea...che dite? Sono squalificata??
Vabbè, non mi dilungo oltre e vedo di proporvi la ricetta nella versione originale e, tra parentesi, le mie modifiche.
Unica nota: la luganega, conosciuta anche come salsiccia a nastro, ha un impasto a grana medio-fine delicato, a volte aromatizzato con semi di finocchio o peperoncino. Tipica del Milanese, è ottima anche per fare sughi, polpette o risotti.


Terrina con bocconcini di luganega e noci

per 6 persone
600g polpa di maiale (tacchino) tritata
250g luganega (salamella mantovana)
una grossa lattuga
un cipollotto
un uovo
30g grana padano grattugiato
30g emmentaler grattugiato
200g prosciutto cotto a dadini (4 fette di prosciutto crudo tagliuzzato)
40g gherigli di noce
un rametto di timo e di maggiorana
burro
30g lardo alle erbe tritato fine (2 cucchiai d'olio evo)
sale e pepe

Pulite la lattuga, sbollentate le foglie più grandi per qualche istante, scolatele e asciugatele; tritate quelle rimaste e soffriggetele in un tegame con il lardo (olio) , il cipollotto tritato, sale e pepe.
Tagliate la luganega (salamella) a pezzi, spellateli e avvolgete ognuno in un pezzo (ma anche due) di lattuga scottata.
Mescolate il soffritto (ormai intiepidito) con la polpa di carne, le noci tritate grossolanamente, l'uovo, il prosciutto, sale e pepe.
Imburrate una terrina di 20cm, foderatela con le foglie di lattuga rimaste e riempitela con metà composto. Ponete al centro i bocconcini di luganega avvolti nella lattuga e terminate col restante composto. Premete e cospargete di erbe e qualche grano di pepe.
Cuocete in forno (per me a bagnomaria) a 200 gradi coperto per 45 minuti e scoperto per 10. Servite la terrina tiepida.

L'ho servita con una salsa ottenuta frullando un po' di lattuga scottata con le noci e un filo d'olio.

lunedì 23 giugno 2008

Pinzimonio di pasta per la sfida di Giallo Zafferano

Pinzimonio di pasta

La ricetta di oggi si presenta alla simpatica competizione indetta da GialloZafferano.
Il tema della sfida consisteva nel presentare una ricetta di insalata di pasta, più o meno rielaborata. Tutti i dettagli li trovate cliccando qui sotto.
Mi raccomando, se non l'avete ancora fatto, iscrivetevi! Più siamo e più ci divertiamo!



Dopo lungo pensare, sono giunta a questa preparazione. Si tratta di maxi conchiglioni ripieni di ricotta di capra e uvetta da condire intingendoli, a mo' di pinzimonio, nel bicchiere dentro al quale vi è un leggero pesto di basilico.
Trovo che l'acidità della ricotta di capra, si sposi perfettamente con la dolcezza dell'uvetta e la morbidezza del pesto.

Pinzimonio di pasta, ovvero:
Conchiglioni ripieni di ricotta di capra e uvetta con pesto leggero


per una persona:
6 maxi conchiglioni (40-50g)
un cucchiaio di uvetta (circa 30 pezzi)
3 cucchiai di ricotta di capra
basilico fresco
pinoli
olio
parmigiano
sale

Mettere l'uvetta a bagno per almeno un'ora.
Preparare il pesto con il basilico, i pinoli, il parmigiano, l'olio e il sale. Allungarlo con un po' d'acqua fredda, per alleggerirlo e renderlo più fluido.
Nel frattempo, cuocere la pasta al dente in acqua abbondante salata, bloccare la cottura sotto l'acqua fredda e tamponarla.
Frullare la ricotta con l'uvetta strizzata e aggiustare, nel caso, di sale.
Riempire il fondo di un bicchiere con il pesto, riempire i conchiglioni col composto di ricotta e uvetta, infilzarli su degli spiedini e inserirli nel bicchiere.

...e che vinca il migliore!

sabato 21 giugno 2008

Crema di carote con ricotta, timo limone e noce moscata


Data l'esplosione del caldo (finalmente!), urge una ricettina che rinfreschi i bollenti spiriti...
L'ispirazione viene da qui, recente blog di una cara amica conosciuta sul forum de La cucina italiana.
Vi assicuro che questa crema mi ha davvero stupita. Non credevo fosse così buona.


Crema di carote con ricotta, timo limone e noce moscata

carote
ricotta di capra (un cucchiaio a testa)
timo limone
sale e pepe
un pizzico di zucchero
noce moscata
olio evo

Pulire le carote, tagliarle a tocchetti e cuocerle con poca acqua salata. Frullare il tutto con un pizzico di zucchero e un po' di pepe e regolarsi per l'eventuale aggiunta di altra acqua.
Far raffreddare la crema e impiattare.
Lavorare la ricotta con qualche foglia di timo limone e formare delle quenelle da adagiare al centro del piatto.
Spolverare il tutto di abbondante noce moscata e terminare con un giro d'olio evo.

giovedì 19 giugno 2008

Cappone alla Stefani

cappone alla stefani

Molto spesso ci meravigliamo di abbinamenti a nostro dire 'moderni', 'stravaganti', senza sapere che tanto di quello che troviamo è già stato "ultracollaudato" nei secoli scorsi. Penso, ad esempio, alla carne col cioccolato, alle melanzane col cioccolato, a tanti abbinamenti agrodolci o, come in questo caso, alla carne con la frutta. La ricetta che vi propongo oggi risale infatti al 1662, quando Bartolomeo Stefani, con la sua Arte di ben cucinare, allietava le tavole dei Gonzaga, signori di Mantova.
La versione che ho seguito è quella riveduta da uno dei migliori ristoranti di Mantova a me ben noto, dato che le finestre della mia cameretta (prima dell'esodo milanese) si affacciavano proprio su questo elegante luogo godereccio. Ma, bando alle ciance, vi lascio a questa ricetta dai sapori rinascimentali ricordando anche che, oltre ad esser fatta ex nihilo, questo condimento può ridare vita e dignità ad un semplice lesso di gallina (magari banalmente sfruttato per ottenere del brodo).


Cappone alla Stefani


Per 4 persone:
2 petti di cappone o gallina ruspante (per me 3 cosce&sottocosce di gallina nostrana)
carota e sedano q.b.
50g uvetta
1/2 bicchiere di vino bianco abboccato (il marsala va benissimo)
1 cucchiaio scarso di zucchero
la buccia di mezzo limone grattugiata
olio evo
sale e pepe
3 cucchiai di aceto buono

Lessare la carne in poca acqua con gli odori. Farla raffreddare, sfilettarla e metterla in un piatto da portata profondo. Far rinvenire l'uvetta nel vino con un goccio d'acqua tiepida e lo zucchero. Emulsionare in una ciotola l'olio, l'aceto, la buccia di limone e l'uvetta col vino. Aggiustare di sale e di pepe e versare l'emulsione sui filetti in modo da coprirli abbondantemente. Lasciar riposare qualche ora prima di servire.

mercoledì 18 giugno 2008

Confettura di fragole al balsamico


Niente di più banale. Potrebbe quasi rientrare a pieno titolo nella raccolta anni '80 di Salsa di Sapa...
Però questi intruglietti mi piacciono da morire. Recentemente ho assaggiato (e quindi dovrò rifarli!) anche ciliegie e balsamico, pera e balsamico e fichi e balsamico. Tutti ottimi accostamenti, da mangiare a cucchiaiate sia sui formaggi che sui dolci, che al naturale.
Questa l'ho fatta l'anno scorso e ho raccolto il fondo del barattolo (conservato in frigo), in questi giorni! Si è conservata perfettamente.
In una cena di formaggi, l'ho servita dentro questi mini pirottini per pasticcini.


Confettura di fragole all’aceto balsamico


1 kg di fragole (al netto degli scarti)
500 g zucchero
1 bustina fruttapec 2:1
1 bicchiere di aceto balsamico
1 stecca di vaniglia

Lavare e asciugare le fragole. Tagliarle a pezzettini. Metterle in una casseruola
con lo zucchero, i semini della vaniglia, il fruttapec e l'aceto balsamico. Portare a bollore e cuocere per 7/8 minuti. Invasare bollente in contenitori sterilizzati e capovolgere fino al raffreddamento.

Questa ricetta rientra nella bella raccolta estiva di Gatto goloso.

martedì 17 giugno 2008

Soufflè al formaggio di capra e mostarda di mele


Avete mai provato la spiacevole sensazione di sentirvi col fiato sul collo? La percezione inesorabile del tempo che passa? La sensazione di aver perso l'attimo fuggente?
Nooo???
Allora non avete mai fotografato un soufflè...
Dunque, il mio rapporto col soufflè è nato poco meno di un anno fa. Unico tentativo disperato: soufflè al pecorino di noce con miele di castagno. Un successo.
Il mio soufflè sembrava imbalsamato...lo tagliavo con la paletta per la torta.
Credo di essermela tirata -come minimo- per le due settimane seguenti...
Poi ho deciso di non sfidare più la sorte, ho sepolto il mio Ego e ho atteso nuove ispirazioni...finchè ieri sera: l'illuminazione!
E così sono giunta a questa ricetta. Buona, anzi, buonissima, ma non sono riuscita a replicare il risultato della prima volta (sarà colpa delle monoporzioni che all'inizio non avevo usato? Ogni scusa è buona...).
Vorrei darvi anche due dritte per la riuscita dei soufflè, ma ci sono talmente tante scuole di pensiero che mi risulta difficile.
Ad ogni modo, in generale tengo conto di circa un uovo + un cucchiaio di farina a testa e faccio una besciamella bella densa proporzionata a quella dose di farina. C'è poi chi parla di forno ventilato (io lo uso statico), chi dice che il soufflè vada inserito quasi a freddo e non col forno già in temperatura e così via...insomma, bisogna andare per tentativi e cercare di scoprire quale sia questa maledetta formula magica per il soufflè! A proposito, se avete delle dritte, sono tutt'orecchie!


Soufflè al formaggio di capra e mostarda di mele

Per 2 persone:
40-45g farina (2 cucchiai)
2 uova
25g burro
150g latte
50g formaggio di capra molto stagionato
2 cucchiai di mostarda di mele leggermente sminuzzata
sale, pepe, noce moscata

burro e pangrattato per lo stampo

Fare una besciamella densa con burro, farina e latte. Lasciarla raffreddare e aggiungere uno ad uno i tuorli. Unire il caprino a pezzetti e aggiustare di sale, pepe e noce moscata. Aggiungere la mostarda.
Imburrare e "pangrattare" lo stampo.
Montare gli albumi a neve fermissima e incorporarli delicatamente all'impasto. Cuocere in forno a 170 gradi per 30-40 min (20-25 se monoporzioni).

venerdì 13 giugno 2008

Linguine con zucchine, limone e pistacchi


E' incredibile il fatto che io abbia pubblicato solo pasta a formato lungo, quando in realtà è quella che consumiamo meno...mah! Misteri della vita!
Ad ogni modo, questo è un condimento semplicissimo, ma molto piacevole.
Come vedete, la mia proporzione tra zucchine e pasta è di 2:1, il che mi permette di avere/vedere un piatto pieno, ma con poco carboidrato-acchiappa-cosce.
Buon fine settimana a tutti!


Linguine con zucchine, limone e pistacchi

Per una persona
70g pasta
una zucchina grande tagliata a bastoncini
la scorza di mezzo limone
una manciata di pistacchi grossolanamente tritati
parmigiano grattugiato
olio
sale e pepe
una fogliolina di menta

Cuocere le zucchine in una padella con un filo d'olio, sale, pepe e la menta spezzettata. Aggiungere un goccio d'acqua per raggiungere la cottura voluta (al dente).
Nel frattempo, lessare la pasta e, una volta pronta, saltarla in padella con le zucchine, aggiungere il parmigiano, un filo d'olio, i pistacchi e, in ultimo, la scorza di limone. Servire.

giovedì 12 giugno 2008

Focaccine al farro con erbe aromatiche


Oh, sono proprio soddisfatta!
Dovete sapere che sarà da due settimane che conservo in frigo in una bottiglietta il liquido di conservazione della mozzarella, convinta che, prima o poi, avrei avuto l'ispirazione del secolo e l'avrei usata in maniera degna. Bè, ieri è arrivata!
Parte della mia illuminazione proviene da qui, per il resto è tutta farina del mio sacco (si sente che sono orgogliona, eh?).
Devo dire che avevo qualche dubbio per il fatto di aver usato solo farina di farro e invece, nessun problema!
L'unico difetto riscontrato è dovuto al fatto che non ho pensato di inumidire la superficie delle focaccine durante la lievitazione (cosa che, invece, ho già segnato nella ricetta), ma avevo semplicemente messo nel forno (dove tengo gli impasti a lievitare) una teglietta di acqua bollente emanante vapore. Quest'ultima, però, non ha evitato che la superficie delle focaccine si seccasse e, nel momento di fare i buchini, la pasta superficiale si è come "crepata", invece di formare un cratere coi bordi uniformi (si vede in foto, soprattutto nelle ultime).
Detto questo, ce ne siamo fatti una signora scorpacciata con prosciutto crudo, stracchino, rucola e pomodorini.
Dimenticavo, la loro caratteristica principale, che emerge sin dall'impasto crudo, è il profumo. Una cosa da impazzire...


Focaccine al farro con erbe aromatiche

500g farina di farro setacciata
150g lievito madre
180g acqua della mozzarella
1 cucchiaino di zucchero
1 cucchiaino di malto d’orzo
2 cucchiai di olio evo
1 cucchiaiata abbondante di erbe aromatiche a piacere (rosmarino, salvia, erba cipollina, mirto, ecc)
2 cucchiaini di sale

Salamoia: 8 cucchiai di acqua della mozzarella, 4 cucchiai di olio, 2 cucchiaini di sale

Sciogliere il lievito madre nel liquido della mozzarella, aggiungere lo zucchero, il malto e l’olio.
Quando sarà tutto ben amalgamato, incorporare anche la farina, le erbe aromatiche e, per ultimo, il sale.
Lavorare bene, aggiungendo eventualmente ancora un po’ di liquido.
Mettere il tutto a riposare in un luogo riparato per un’ora.
Trascorso questo tempo, prendere in mano l’impasto e, senza lavorarlo troppo, dividerlo in 12 pezzi. Appiattirli su una teglia, dandogli così la forma voluta e lasciarli riposare per altre 5 ore circa in un luogo ben protetto, dopo averne spennellato la superficie con parte della salamoia.
Passato questo tempo, infornare a 220 gradi per 15 minuti circa (con la solita teglietta d'acqua sul fondo), dopo aver formato con le dita i tipici buchini sulla superficie e aver ri-spennellato con la restante salamoia.

mercoledì 11 giugno 2008

Muffins con arancia e miele di salvia


Avendo fatto di recente il mio budino d'arancia ed essendomi ritrovata con due chili dei suddetti frutti da smaltire (ovviamente ho ecceduto nell'acquisto della materia prima), ieri ne ho approfittato per preparare qualche dolcetto per la colazione.
Mi sono fatta ispirare dal cake con miele, limone e timo limone e ho ottenuto un risultato, direi, ancora più buono.
Per quanto riguarda il miele di salvia, scordatevi di trovarlo. Questo nettare degli dei, infatti, è prodotto solo ed esclusivamente sull'isola croata di Cres e non mi risulta sia esportato (potrei farci un business??).
Sostituitelo con un miele "dolce" (nel senso di non usare quello di castagno o corbezzolo, ovviamente) a vostro piacere.


Muffins con arancia e miele di salvia

250g farina 00 setacciata
50g zucchero di canna
40g canditi d’arancia a cubetti
mezza bustina di lievito per dolci
mezzo cucchiaino di bicarbonato
un pizzico di sale

2 uova
70g burro fuso
90g miele (per me, di salvia)
125g succo d’arancia (1 arancia grande)

burro e farina per gli stampi

Accendere il forno a 180 gradi.
Mescolare insieme tutti gli ingredienti secchi. In un altro recipiente, mescolare insieme tutti gli ingredienti liquidi. Versare gli ingredienti liquidi in quelli secchi e mescolare poco (se rimangono grumi va bene).
Distribuire il composto in stampini imburrati e infarinati e cuocere per 20 minuti circa.

martedì 10 giugno 2008

Insalata di asparagi, caprino e fave di cacao


La ricetta di oggi è nata dalla volontà di riprodurre un piatto mangiato al ristorante Pont de ferr poco tempo fa, la cui esperienza vi racconterò più avanti.
Ci è stato proposto come piatto vegetariano da sostituire ai più classici secondi di carne e siccome l'ho trovato molto sfizioso e di facile riproduzione (di massima), ho pensato di approfittare degli ultimi asparagi per ricreare una "brutta copia" a casa.
Questo il risultato.


Insalata di asparagi, caprino e fave di cacao

Asparagi di Altedo
Caprino
Latte
Fave di cacao (crude o tostate)
Erbe aromatiche (menta, prezzemolo, basilico)
Fragole
Mandorle a lamelle
Olio
Sale (solo se il caprino non è sufficientemente saporito)

Cuocere gli asparagi a vapore.
Lavorare il caprino con un goccio di latte, sino a creare una crema piuttosto morbida da distribuire a specchio sul fondo del piatto.
Tagliare gli asparagi in due o più parti e adagiarli sopra la crema di caprino. Aggiungera le erbe aromatiche, le lamelle di mandorla, le fragole tagliate in due o più parti e le fave di cacao grossolanamente pestate.
Terminare con un giro d'olio d'oliva e servire.

Dati i colori patriottici, direi che questa insalatina può inserirsi a pieno titolo nell'iniziativa di Dolcezza "Con gli azzurri davanti alla TV".

lunedì 9 giugno 2008

Terrina di tacchino e pistacchi


Quando ho visto Cipolla lanciare l'idea di raccogliere le ricette raccogli-avanzi di tutti, ho creduto fosse un'ottima iniziativa.
Poi ho pensato: in realtà, la maggior parte delle mie ricette sono riciclo ricette!
Potrei quasi segnalarle il blog intero...
Invece la settimana scorsa, sul forum della Cucina italiana, mi sono imbattutta in questa bella preparazione di Baloba (che ringrazio!). In origine era una terrina di pollo e pistacchi con prosciutto cotto.
Io in casa avevo tacchino, soppressata e ancora quel terribile formaggio incognito di cui vi parlavo tempo fa. Così ho rigirato la cosa a mio favore.
Ecco, questa credo proprio sia la riciclo ricetta per eccellenza. Si potrebbe usare qualsiasi tipo di carne, salume o formaggio...l'importante è che siano in fin di vita!
Ora vi lascio qualche indicazione di massima...


Terrina di tacchino e pistacchi

In uno stampo rettangolare (io ne ho usato uno da plumcake monoporzione) alternare uno strato di petto di tacchino frullato nel mixer, uno strato di soppressata, qualche pistacchio spellato e grossolanamente tritato, delle fettine sottili di fontina o altro formaggio fondente e infine bagnare con qualche cucciaiata di uovo sbattuto con poco latte, sale e pepe.
Fare più strati strati e terminare con l'uovo.
Mettere in forno a bagnomaria a 180°, coprendo la superficie esterna, fino a cottura (per le mie dosi mignon ci ho messo circa 20-25 minuti).
Far raffreddare con sopra un peso e servire freddo tagliato a fette su un letto di rucola o altra verdura.

Sembra una porcheria, invece è una preparazione davvero rapida e gustosa.

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venerdì 6 giugno 2008

Cake con fragole, pistacchi e pepe di Sichuan

Cake con fragole, pistacchi e pepe di Sichuan

Bè, ve lo devo dire da che libro ho preso spunto per questo cake???
Ormai credo lo sappiate...
Ho solo fatto qualche piccola variazione, tipo usare 100g ricotta + 50g burro al posto di 150g burro. Trovo che il risultato fosse eccellente, però vedete voi...
A proposito, avete anche voi un libro di cucina che, per un motivo o per l'altro, vi ha particolarmente entusiasmati? Se doveste suggerire un titolo, quale consigliereste?


Cake con fragole, pistacchi e pepe di Sichuan

180g farina
3 uova
160g zucchero
100g ricotta
50g burro fuso
200g fragole tagliate a metà (o più parti)
1/2 cucchiaino di pepe di Sichuan pestato
1 manciata di pistacchi non salati tritati
1/2 bustina di lievito per dolci
un pizzico di sale

Scaldate il forno a 180 gradi.
Imburrate e infarinate uno stampo.
Sbattete le uova con lo zucchero fino a rendere il composto bello gonfio, quindi aggiungete la farina setacciata col lievito, il burro fuso, la ricotta (precedentemente ammorbidita con un cucchiaio), il pepe, il sale, 2/3 dei pistacchi e 1/3 delle fragole.
Versate il tutto nello stampo e infornate.
Dopo i primi 15-20 minuti, distribuite le restanti fragole e i restanti pistacchi sulla superficie e rimettete in forno per altri 20-25 minuti. Prova stecchino.

Ora vado a bussare da Francesca per sentire se sono ancora in tempo per inserire questa ricetta nella sua bella raccolta.

giovedì 5 giugno 2008

Riso e latte

Riso e latte


Se dovessi sceglierle il mio cibo dell'infanzia per eccellenza, credo sarebbe proprio questo: il risino col latte!
Riso e latte è qualcosa che và oltre il già mitico risino in bianco. E' coccola fatta a risotto.
A pranzo, quando sono sola, ho ormai preso l'abitudine di farmelo e siccome è una cosa che mi piace da morire, ho pensato di proporvelo nella sua semplicità.
Anche questo, come la torta di pane, credo rientri, con le dovute piccole varianti familiari, nei ricettari di tutte le cucine del nord Italia (Lombardia, sicuramente) e sono proprio curiosa di sapere se anche al centro-sud sia cibo altrettanto tradizionale.
Ora la ricetta, ovviamente ad occhio.


Riso e latte

Riso
2/3 latte bollente
1/3 acqua bollente
sale alla vaniglia
una noce di burro
un cucchiaio di parmigiano grattugiato

Sostanzialmente si fa bollire il riso come si farebbe normalmente, dosando però il liquido (composto da acqua e latte) affinchè venga assorbito completamente, senza lasciare eccessi da scolare.
Ad occhio, verso la soluzione di acqua e latte opportunamente salata coprendo di circa 3 dita il riso e faccio cuocere, eventualmente aggiungendo altro liquido. Alla fine si aggiunge una cucchiaiata di parmigiano e una nocina di burro.

mercoledì 4 giugno 2008

Tortini morbidi di carote


Questa ricetta, come mille altre, è nata dall'esigenza di esaurire un po' di scorte in frigo. Solo che poi mi è piaciuta talmente tanto che ho continuato a farla più e più volte.
Alla vista non si presenta in modo impeccabile, ma me ne guardo bene dal renderla migliore. La consistenza piuttosto morbida, quasi impalpabile, è la sua caratteristica principale e l'aggiunta di un secondo uovo, che la renderebbe più compatta e meglio "gestibile", ritengo rovinerebbe il risultato finale.
L'unica soluzione al problema estetico è quella di presentarla in cocotte.
Inoltre, mi stava balenando in testa il fatto di renderla un tortino "dal cuore morbido", ma per questo servirebbe forse una cottura breve ad alte temperature, piuttosto che quella lenta e delicata prevista dalla ricetta. Prima o poi proverò. Voi che dite?


Tortini morbidi di carote

700g carote
1 uovo (o anche 2)
latte q.b.
2 cucchiaioni di ricotta
2 cucchiai di parmigiano grattugiato
formaggio molle (gorgonzola, stracchino)
sale, pepe e noce moscata
un pizzico di zucchero
burro

Pulire le carote, tagliarle e metterle in padella con una noce di burro, un goccio di latte, sale, pepe, zucchero e noce moscata e farle cuocere a pentola coperta fino agli ultimi cinque minuti.
Una volta ammorbidite, frullarle con l'uovo, la ricotta e il parmigiano e versare parte del composto in uno stampo (o in più stampini) imburrato e infarinato.
Porre al centro del tortino una noce (o una strisciata se si usa uno stampo grande)di formaggio molle e ricoprire con il restante composto.
Cuocere a 160 gradi a bagnomaria nel forno per 30 minuti (per la versione grande) o 15-20 (per le monoporzioni).


Date le numerose domande emerse ieri sul cardamomo bianco, ho deciso di farvelo vedere. Si presenta grosso modo come quello verde, ma mentre quest'ultimo ha un sentore più fruttato, il bianco presenta un bouquet decisamente più floreale. Insomma, non si somigliano proprio! Il bianco, a mio avviso, è molto più delicato.

martedì 3 giugno 2008

Crostatine con more e cardamomo bianco


Oggi una ricetta al volo che mi ha piacevolmente risolto una situazione "avanzi" non indifferente.
Trattasi di micropallina di frolla rimastami dalle precedenti crostatine + 3 cucchiai di confettura di more che mi attendeva da quest'estate + capsuletta di cardamomo bianco (che io trovo fantastico).
Ho usato lo stesso procedimento delle altre crostatine sia nella cottura, che nella preparazione della confettura aromatizzata, sbriciolando "a freddo" la capsula di cardamomo dentro la marmellata.
Per la preparazione, quindi, vi rimando alle Crostatine con fichi al tè e nocciole.

Con questo, approfitto per ringraziare chi ha votato questa mia ricetta al meme-game di Laura.