giovedì 28 luglio 2011

Crostatine con mirtilli e amaretti

tarte mirtilli amaretti

Quando si ha la fortuna di avere tra le mani dei frutti così buoni, c'è proprio poco da fare: le ricette più elementari sono sempre le migliori!
Un po' per caso ho scoperto l'abbinamento con gli amaretti (che avevo sempre e solo pensato in coppia con le pesche). Ne avevo inserti un po' tra la frolla e i mirtilli giusto per tentare il più possibile di salvaguardare il guscio dall'umidità dei frutti una volta cotti. Alla prova assaggio con grande sorpresa ho trovato che i sapori si sposassero alla grande ricreando in bocca una reciproca esaltazione di sapori.


Crostatine con mirtilli e amaretti


per 6 crostatine:
200g farina
2 tuorli
90g zucchero
100g burro
un pizzico di sale alla vaniglia
6 amaretti
mirtilli

Lavorare velocemente insieme gli ingredienti per la frolla. Tirare l'impasto e suddividerlo in 6 stampini (o cerchi).
Riporre gli stampini in frigo.
Nel frattempo, accendere il forno a 180 gradi e tritare gli amaretti.
Quando il forno avrà raggiunto la giusta temperatura, suddividere la polvere di amaretto tra gli stampini e riempirli di mirtilli.
Cuocere per 15-20 minuti.

martedì 26 luglio 2011

Making Frutta in guazzo/2

mirtilli

Sono appena rientrata da una meravigliosa settimana in montagna a Fiè allo Sciliar. Chiara si è goduta la sua prima vacanza montana supercoccolata dai nonnini e devo dire che l'aria buona le ha fatto proprio bene perchè è a dir poco duplicata, io invece mi sono guadagnata sette giorni di sano relax e aria fresca...e di coccole dei nonnini, of course!
Prima di ripartire mi sono fermata a fare razzia di mirtilli al mercato contadino che si tiene in piazza a Fiè tutti i sabato mattina.
Naturalmente parte del mio bottino non poteva che finire nella frutta in guazzo...
Un caro saluto a tutti!

mercoledì 13 luglio 2011

Crumble di albicocche (quello vero)

crumble di albicocche

Lo confesso: mi è così tanto piaciuto il trittico albicocche-farro-mandorle provato nella torta crumble di Knam che non potevo non replicare il mitico crumble nella versione più ortodossa.
Si aggiunga a tutto ciò un'irrefrenabile voglia di sfoggiare le mie nuove cocottine ed ecco che si arriva a questa semplicissima conclusione:


Crumble di albicocche

Per 6 persone:
260g albicocche (al netto)
50g zucchero
85g farina di farro
60g burro
60g mandorle tritate
Un pizzico di sale
Mezza stecca di vaniglia

Lavare le albicocche e tagliarle a pezzetti.
Lavorare velocemente insieme la farina con il burro, lo zucchero, le mandorle, il pizzico di sale e i semi raschiati della vaniglia fino ad ottenere un composto sabbioso.
Suddividere le albicocche in 6 cocottine di porcellana leggermente imburrate e distribuirvi sopra il crumble. Disporre il tutto in frigo intanto che il forno raggiunge la temperatura di 180 gradi.
Cuocere per 15-20 minuti.

P.S.: approfitto di questo mio spazio per pubblicare un appello disperato: vi prego, oh voi milanesi che mi leggete, vi supplico, mi sapete indicare un posto dove trovare delle albicocche degne di questo nome?

martedì 5 luglio 2011

Il crumble di albicocche di Ernst Knam

crumble albicocche

Ieri mattina la mia piccola dormigliona è riuscita a superare se stessa rimanendo a letto fino alle 10.30! Questo mi ha consentito di godere di una sana doccia con tanto di lavaggio capelli e posa della crema ristrutturante di ben cinque minuti, rapida pulizia di sopracciglia, giro di aspirapolvere, azionamento di una lavatrice, ma soprattutto mi ha permesso di togliere la coltre di polvere dal kenwood e di provare questa torta (si', perchè a dispetto del nome si tratta non di un semplice crumble ma di una vera e propria torta dotata di crumble) da tempo desiderata.
La ricetta viene da Viva le torte! di Ernst Knam, edito da Bibliotheca culinaria ed è a dir poco spaziale! Ve la consiglio caldamente!
Tra parentesi, come al solito, le mie modifiche:


Crumble di albicocche

(ricetta di Ernst Knam)

Per il crumble:
50g burro
50g farina 0 (per me, di farro)
50g zucchero
50g farina di mandorle
(un pizzico di sale alla vaniglia)

Per la torta:
240g farina 00 (per me 2/3 farina di farro e 1/3 farina 00)
120g albicocche al netto degli scarti (per me, 150g)
120g burro
120g ricotta di bufala (per me, ricotta vaccina)
90g zucchero a velo
2 uova
la scorza grattugiata di un limone
1 bacello di vaniglia
9g lievito chimico in polvere
un pizzico di sale (alla vaniglia)

Per il crumble, impastare velocemente insieme tutti gli ingredienti fino ad ottenere una consistenza sabbiosa. Riporre in frigo.

Per la torta, lavorare con una frusta il burro con lo zucchero e il sale, aggiungere un uovo per volta, la ricotta e la farina setacciata insieme al lievito. Aggiungere la vaniglia e la scorza di limone e terminare con le albicocche lavate e tagliate a pezzetti.
Distribuire il tutto in uno stampo imburrato e infarinato (lui consiglia uno stampo rettangolare 20x30, io ne ho utilizzato uno tondo da 22) e cospargere con il crumble.
Cuocere a 170 gradi per 50 minuti (io ho cotto a 175 gradi per una quarantina). Prova stecchino.

P.S.: il largo utilizzo della farina di farro non è dovuto ad alcuna velleita' creativa ma semplicemente al fatto che non avevo piu' farina bianca! Si è dimostrata pero' una variante piuttosto azzeccata.

venerdì 1 luglio 2011

Making Frutta in guazzo...

frutta

Volendo essere sintetici e un po' superficiali potremmo dire che la frutta in guazzo altro non è che frutta + alcol + zucchero, ovvero una sorta di frutta sotto spirito. Se invece vogliamo raccontare il vero dobbiamo dire che si tratta di un autentico rito.
La ricetta risale alla mano dell'Artusi ma io ho avuto il piacere di conoscerla grazie a Paola che l'ha proposta al concorso che avevo indetto qualche anno fa (e che non a caso si era aggiudicata il podio).
La preparazione è lunga quasi come una gravidanza: si comincia infatti in primavera per poi riuscire a gustare il prodotto finito solo a Natale.
Il procedimento consiste nell'invasare la frutta di stagione a partire da quella primaverile a quella invernale, aspettando di volta in volta l'affacciarsi delle stagioni e lasciando compiere al tempo il suo miracolo.
Vi sembrerà una cosa banale, ma dentro quel barattolo c'è tutta la sapienza dello scorrere dei mesi che fa sì che la frutta si trasformi in qualcosa di davvero speciale.
Tra l'altro, a prodotto finito, la nota alcolica (che poi è quello che di solito non mi fa amare la frutta sotto spirito) risulta molto molto limitata e assai piacevole.
Eccovi la ricetta di Paola, provatela anche perchè la preparazione è molto semplice e porta via davvero poco tempo:

Frutta in guazzo


Iniziare in primavera mettendo in un grosso vaso di vetro a chiusura ermetica 3 etti di frutta di stagione (fragole, ciliegie private del nocciolo, albicocche...), 3 etti di zucchero e 3 etti di alcol e ci aggiungo qualche cucchiaiata di nocino buono.
Continuare ad aggiungere 3 etti di frutta e 1 etto e mezzo di zucchero fino a fine autunno, continuando man mano ad utilizzare frutta di stagione, duroni, pesche, lamponi, more, prugne, mandaranci, ma anche ananas e banane.
E' pronta a Natale.

P.S.: io ho iniziato con una dose doppia inserendo fragole (200g), duroni (200g) e pesche gialle (200g). Le albicocche (contrariamente a quanto si possa dedurre dalla prima foto) non sono riuscita ad inserirle perchè erano proprio insulse. Ma possibile che non riesca mai a trovare delle albicocche buone?!??

fruttaguazzo