martedì 30 ottobre 2012

Cotogne sciroppate alla vaniglia e anice stellato

cotogne sciroppate

Ma voi avete mai visto frutto più bello della mela cotogna? Io no.
Il problema è che non riesco a farci pace, o sono troppo aspre oppure troppo dolci. L'anno scorso avevo fatto la classica cotognata da tagliare a cubetti ma per quanto fosse buona non corrisponde esattamente ai miei canoni di preferenza. Questa versione sciroppata invece rientra proprio nelle mie grazie. E' dolce il giusto (sempre meno, più ci si avvicina al cuore), mantenendo intatta la consistenza propria del frutto. Le ho mangiate in purezza a forchettate oppure le ho cubettate e ficcate in un bicchierino con yogurt greco e una sbriciolata di sablèe fatta al volo.
Ho conservato anche lo sciroppo arancione dentro cui le ho cotte. Da usare nei dolci o come bevanda diluito con un po' d'acqua. Ha un profumo strepitoso!


Cotogne sciroppate alla vaniglia e anice stellato
(ispirato alla ricetta su Légumes et fruits oubliés)

2 mele cotogne (800g)
750g acqua
500g zucchero
1 stella di anice
1 stecca di vaniglia

Mescolare acqua, zucchero e le spezie (con la stecca incisa) e portare ad ebollizione.
Pelare le cotogne e irrorarle con del succo di limone.
Immergerle completamente nello sciroppo e cuocere per un'ora circa rigirando di tanto in tanto. Devono acquisire una colorazione come nella foto.
Scolarle e farle raffreddare.

venerdì 26 ottobre 2012

Minestrone con castagne e olio di nocciola

minestrone

Dite la verità, da quanto tempo non fate il minestrone? E per "non fate" non intendo chiedervi da quanto tempo non comprate una busta surgelata o un pacco di verdure già tagliate dall'ortolano. Intendo proprio chiedervi da quanto tempo non lo preparate voi, scegliendo, pulendo e tagliando le verdure una per una. Per quanto mi riguarda era una vita. Nemmeno ricordo quando era stata l'ultima volta. Che poi se c'è una cosa che mi piace è curare le verdure, però non avendo mai il tempo per farlo, invece di godermela diventa un'attività ostica.
Lo scorso fine settimana invece mi sono presa i miei spazi e ho iniziato a preparare il mio pentolone...


Minestrone con castagne e olio di nocciola


...ho sgranato gli ultimi borlotti, tagliato a cubetti un pezzo di zucca mantovana, una zucchina trombetta piuttosto grande, un paio di carote e qualche foglia di cavolo nero appena affacciato sui banchi del mercato.
Infine mi sono concessa una manciata di castagne di Avellino strepitose, che ho sbucciato e sbollentato per togliergli la pellicina interna e cotto insieme al resto delle verdure.
In ultimo ho inserito anche paio di cucchiai di passata di pomodoro che mi avanzavano da un'altra preparazione e ho servito.
In verità non ci ho voluto mettere neanche il grana. Ho semplicemente esaltato il sapore delle verdure con un filo di olio di nocciole di Pariani, che adoro e che ha svolto egregiamente il suo ruolo.

mercoledì 24 ottobre 2012

Torta monferrina

torta monferrina, my way

Questa è una torta che ho tenuto nel cantiere dei to do per una vita perchè, prima di farla, voleva capirne un po' di più. Ho cercato notizie in lungo e in largo ma di questa preparazione così antica e fascinosa non sono riuscita a trovare alcunchè. In rete si trovano diverse interpretazioni e l'unica certezza è che si tratta di una torta a base di mele, zucca e cacao/cioccolato ma nulla si sa della sua origine.
Ho voluto accentuare la nota acida delle mele usando delle cotogne ma forse erano un po' troppo stridenti. Per il resto si tratta di una torta che sa proprio di antico, ideale per celebrare l'autunno.
Mi raccomando, se sapete qualcosa di più, fatemi sapere!


Torta monferrina, my way

300g zucca
300g mele renette (per me cotogne)
150g amaretti tritati
50g uvetta ammollata nel marsala
60g zucchero di canna
2 uova
50g cioccolato fondente
120g latte
burro e pangrattato per lo stampo

Sbucciare mele e zucca e tagliarle a pezzetti. Metterle in una pentola sul fuoco con un cucchiaio di zucchero fino a farle disfare. Aggiungete un goccio d'acqua o di vino di volta in volta per evitare che si attacchino. Farle raffreddare.
A parte, sbattere insieme tutti gli ingredienti e aggiungere infine la frutta disfatta.
Distribuire il composto in uno stampo imburrato e spolverato di pangrattato e cuocere a 180 gradi per mezz'ora circa.

venerdì 19 ottobre 2012

Io non mangio da solo: come è andata

Ebbene sì, questo mese è passato in fretta. Il susseguirsi sempre più intenso delle vostre ricette ci ha riempito gli occhi, il cuore e anche la pancia.
Abbiamo chiuso a quota novantuno, un numero incredibile.
Adesso è arrivato il momento di dirvi GRAZIE ma grazie davvero. Per l'impegno che ognuno di voi ci ha messo, per il tam tam che si è creato. Grazie anche a chi ci ha solo pensato, senza partecipare, a chi ha letto e approfondito, a chi si è affezionato ad un progetto, a chi si è seduto a tavola e si è sentito parte del mondo.
Ora il vostro materiale è in buone mani, in attesa di diventare calendario e poi libro che ci auguriamo ci aiuterete a sponsorizzare.

Ma facciamo un passo per volta e veniamo al dunque...
La scelta delle dodici ricette da calendario è stata davvero complessa. A parità di bellezza fotografica, abbiamo cercato di premiare l'originalità della proposta e la motivazione.
Non ultimo, abbiamo tentato di dare varietà a questi dodici mesi, sforzandoci di progettare un'opera quanto più coerente possibile (non si poteva proporre 12 ricette di zuppa, per intendersi). Il nostro scopo, al di là della sfida e del gioco, è quello di aiutare ProgettoMondo Mlal ad avere un buon calendario da vendere!
Tutte queste premesse perchè ci dispiace per alcune ricette escluse, perchè abbiamo letto i vostri posts uno ad uno e toccato con mano l'entusiasmo che ci avete regalato e che ci ha, di giorno in giorno, contagiato e caricato. Siamo sicuri che nel libro troverete il vostro meritato spazio.
Grazie ancora ad ognuno di voi. Vi invito ad andare a leggere quello che il Mlal oggi scrive di voi.

Le magnifiche dodici sono:

- Panada (o pantrid marida) di Genny Gallo;
- Polpette di pane di Iolanda Podio;
- Pollo ripieno di Rebecca Eboria;
- Panzanella eretica o cous cous toscano di Giulia Scarpaleggia;
- Pappa al pomodoro di Sara Melocchi;
- Torrette di melanzane di Donatella Bochicchio;
- Pisarei e fasò di Dauliana Davoli;
- Pudding al cioccolato e mirtilli di Gaia Innocenti;
- Zuppa di pane all’alloro con porcini e nocciole di Patrizia Miceli;
- Crumble salato di pane con zucca e nocciole di Laura Gioia;
- Bruschette con cavolo riccio e salsa al parmigiano di Chiara Bellasio;
- Torta di pane di Sarah Brunella;

Vi ricordiamo che se volete rimanere aggiornati sugli esiti della campagna e sugli sviluppi delle pubblicazioni c'è sempre il gruppo su Facebook dove continueremo a scrivere!


LOC io non mangio da solo

lunedì 15 ottobre 2012

Semplicemente porcini.

porcini cotti

Sabato mattina, al mercato di via Tabacchi, mi sono fatta corrompere da una cassa di porcini. In verità questi funghi erano presenti su parecchi banchetti e provenienti dalle più svariate origini (dalla Croazia alla Calabria, passando per la Francia). I prezzi variavano dai 15 ai 20 euro al chilo, con punte di 29 (io li ho pagati 16,90 nel mio banco di fiducia). Era da parecchio tempo che non ne mangiavo di freschi (l'anno scorso non li avevo mai presi e l'anno prima nemmeno perchè ero incinta) ed è stato come assaporarli per la prima volta.
In verità ero partita con l'idea di fare un risotto (tanto che li ho tagliati piuttosto finemente, un po' troppo per l'uso che poi hanno fatto) ma, mentre erano sul tagliere, ho deciso di virare su una rapida spadellata con un po' di burro, un pizzico di sale ed uno di pepe, da accompagnare ad un uovo al tegamino.
Ma quanto buoni erano?
E voi, avete delle ricette da suggerirmi che ne esaltino il sapore?


Per pulire i porcini...


Munirsi di un coltellino liscio e ben affilato con il quale si provvede subito ad eliminare la parte terminale più dura e generalmente ricoperta di terra.
Staccare quindi con estrema delicatezza, la testa dal gambo, ruotando leggermente le due parti in direzione opposta. Passare poi ad eliminare la terra dal gambo, raschiandone leggermente la superficie.
Fare lo stesso con la parte inferiore della testa, asportando un po' di spugnola con la terra che vi è attaccata.
Infine, si strofina tutto il fungo con un telo (o un pezzo di cotone) appena inumidito, per completare la pulizia ed eliminare qualsiasi traccia di terra residua.


Buon inizio di settimana, vi ricordo che avete tempo fino alla mezzanotte di domani per mandare la vostra ricetta a base di pane per "Io non mangio da solo".

collage uovo porcini

martedì 9 ottobre 2012

Crema cotta caramellata alle mele

crema cotta caramellata alle mele

A bassa voce (che non mi senta il tiramisù), ma credo di poter dire che la creme brulèe è il mio dolce al cucchiaio preferito. Oggi ve ne propongo una simpatica variante, con l'aggiunta di una purea di mele cotte che arricchisce la crema di una fresca nota fruttata. La ricetta, con qualche modifica (ho usato solo miele di rosmarino invece che zucchero+miele di tiglio) è tratta dal libretto di Bibliotheca Culinaria "Una mela al giorno".


Crema cotta caramellata alle mele

per 6 persone (ciotoline da 125ml)

250g latte fresco intero
250g panna
mezzo bacello di vaniglia
5 tuorli
50g miele di rosmarino (o tiglio)
200g purea di mele golden delicious cotte (intere in forno, ne servono 4)

zucchero di canna per la superficie

Versare il latte e la panna in una casseruola, aggiungere il bacello di vaniglia inciso nel senso della lunghezza e portare lentissimamente a bollore.
Nel frattempo sbattere i tuorli con il mieie.
Versare il composto di latte e panna sui tuorli attraverso un colino, unire la polpa di mele e distribuire nelle cocottine.
Cuocere a bagnomaria in forno a 120 gradi per 40 minuti (sono sufficienti 30 minuti se usate cioroline larghe come quelle in foto).
Far raffreddare e spolverare di zucchero di canna. Caramellare con apposito cannello.
Volendo si possono sformare nel piatto.

lunedì 8 ottobre 2012

Trentatre secondi.



Trentatre secondi è quello che vi chiediamo oggi nel ricordarvi che siamo ormai giunti all'ultima settimana utile per la nostra raccolta di ricette a base di pane per ProgettoMondo Mlal.
Forza, fatevi avanti!

giovedì 4 ottobre 2012

Torta di pane e formaggio di Lucia

torta di pane e formaggio

Per "Io non mangio da solo" c'è grande mobilitazione in famiglia (a proposito, vi ricordo che avete tempo per partecipare fino al 16 ottobre). Mia madre mi telefona ogni volta che vede una ricetta a base di pane, mia suocera mi sta invadendo di mail, ma l'unica veramente operativa è stata mia cognata. Mi ha praticamente attesa sull'uscio con in mano la sua splendida torta di pane e formaggio come a dire "io l'ho fatta e tu adesso la fotografi". Che vi devo dire? Nonostante fossero le sette di una serata uggiosa, mi sono messa sull'attenti ed ho eseguito gli ordini. Per decidere il set fotografico c'è stato grande confronto tra tutti i componenti della famiglia: abbiamo spostato mobli, aperto credenze e studiato tovaglie e canovacci.

Il perchè di questa torta?
Pane e formaggio sono da sempre un abbinamento simpatico e popolare. E dal punto di vista nutrizionale costituiscono insieme un pasto completo. Se poi formaggio e pane vengono acconciati in una prelibatezza simile, avremo in tavola una vera torta della “festa”, da condividere cioè con gli amici. Perché in questo caso –anche i dietologi consigliano- non mangiatela da soli!


Torta di pane e formaggio di Lucia


pane in cassetta senza crosta o pane francese (con molta mollica)
4 uova
sale qb
pepe qb
noce moscata
4 formaggi diversi a piacere
pasta d’acciughe
burro


Scegliere un pyrex o uno stampo di forma a piacere ma con bordi abbastanza alti
Foderarlo di carta da forno o imburrare bene e cospargere di pangrattato
Quindi coprire perfettamente il fondo con le fette di pane in cassetta o altro pane morbido
Proseguire con uno strato di formaggio tagliato a pezzetti; quindi alternare altri 3 strati di pane con altri 3 tipi di formaggio per chiudere con 1 strato di pane.
Il consiglio è di privilegiare l’accostamento di formaggi dolci ad altri più saporiti
Una buona combinazione può essere mozzarella, stracchino, emmenthal, asiago, monte veronese. O a chi piace scamorza affumicata al posto dell’emmenthal. E’ solo una questione di gusti, ma è importante sapere che poi i 4 sapori arriveranno al palato amalgamati insieme!
A parte sbattere le 4 uova con un po’ di latte, sale, pepe e noce moscata. Poi, con delicatezza, versare il liquido facendo attenzione a bagnare bene la superficie e anche i lati della torta di pane. Se possibile fare girare la forma tra le mani per assicurarsi che il liquido arrivi dappertutto, fino a bagnare anche il primo strato di pane in fondo. Mettere in forno a 180° per 30, 35 minuti
Togliere la carta da forno e capovolgere la torta sul piatto di portata.
Un consiglio è comunque di ripassarla in forno o al micronde prima di servirla, per fare sciogliere il formaggio. Va accompagnarla con una salsa di burro e acciughe (burro fuso con acciuga stemperata al suo interno) che ciascuno verserà a piacere sul proprio piatto per stemperare il formaggio.

torta di pane e formaggio

martedì 2 ottobre 2012

Il ciambellone di Achille

ciambellone achille

Veramente di quel caratterino d'un Achille è più noto il tallone. Ma di proposito, desideriamo mettere in rilievo il ciambellone: per amore della rima e della ricetta.


Così recita l'introduzione al mitico ciambellone tratto dal Manuale di nonna papera, edizione del 1970, pagina quarantaquattro.
Si tratta della ricetta della mia infanzia per eccellenza che, per la sua semplicità, è già finita in eredità a mia figlia unenne.
Cosa vi posso dire? Prendetemi pure in giro ma io lo adoro.


Il ciambellone di Achille
(testo originale con riproduzione fedele della mia mamma)

300g farina bianca
200g zucchero
100g burro
1 bustina di lievito (ma ne basta meno)
1 limone
2 uova
sale
qualche cucchiaio di latte

Disponete a fontana sulla spianatoia (non possedendo l'asse della pasta, potrete usare una grande zuppiera) farina, zucchero, un pizzivo di sale, lievito e la buccia grattugiata di un limone. Il tutto mescolato e setacciato. Aggiungete le uova o il burro ammorbidito. Impastate. Se vedete che l'impasto risulta troppo duro ammorbiditelo con poco latte. Ungete di burro uno stampo per ciambelle, cioè con il buco in mezzo, sistemate bene la pasta e mettete a cuocere in forno già caldo (180 gradi) per 40 minuti circa. Se li avete sottomano, sistemate sopra la ciambella qualche filetto di mandorla, qualche ciliegina candita o qualche pezzetto di cedro (ma noi l'abbiamo sempre mangiato "al naturale").

Foto rubata domenica mattina alle 7, prima che la casa si alzasse a far colazione.